REGOLAMENTI

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sven hassel
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REGOLAMENTI

Messaggio da sven hassel »

Chiedo agli amici esperti degli eserciti dell'Est come veniva e viene trattato il tema dell'omossessualità.
Grazie
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Andrea58
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Re: REGOLAMENTI

Messaggio da Andrea58 »

Da quello che so io il problema/argomento non viene trattato volentieri. Lenin sdoganò gli omosessuali, Stalin li perseguitò. Comunque dal 93 essere gay non prevede più la possibilità di essere condannati a 5/7 anni di reclusione . L'omosessualità era considerata malattia ed atteggiamento controrivoluzionario. Questo nella vita civile. Ipotizzo che il codice militare fosse più severo ancora.
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Airon
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Re: REGOLAMENTI

Messaggio da Airon »

Andrea58 ha scritto:Da quello che so io il problema/argomento non viene trattato volentieri. Lenin sdoganò gli omosessuali, Stalin li perseguitò. Comunque dal 93 essere gay non prevede più la possibilità di essere condannati a 5/7 anni di reclusione . L'omosessualità era considerata malattia ed atteggiamento controrivoluzionario. Questo nella vita civile. Ipotizzo che il codice militare fosse più severo ancora.
Premetto che non ho una base molto solida sull'argomento anche se questo è per certi versi molto interessante.
Ricordo di aver letto qualcosa a riguardo affrontando la figura di Cicerin (diplomatico e commissario del popolo per gli esteri, omosessuale dichiarato)... il tema però sarebbe da affrontare in senso lato, senza guardare solo a segmenti particolari di popolazione. Comunque...
Come dici giustamente, dopo la guerra civile l'omossessualità viene "sdoganata" ed esce persino dal codice penale (rispetto a quanto disciplinato nel precedente periodo - in particolare sodomia); la storia cambia negli anni '30 dove questa condizione assume caratteristica di patologia e infine ritorna nel codice penale.
Con più o meno Gulag questo dura fino alla morte di zio Joe e la situazione dovrebbe rimanere, perlomeno sulla carta, fino agli anni della Glasnost.

Rimangono per me dei nodi da chiarire:
-parliamo di omosessualità o di sodomia? Perchè a quanto sembra il lesbismo non sembrerebbe interessato. E' così?
-parliamo del citadino X o di nomenklatura? Nel caso di "No guarda non è come pensi, sono scivolato..." possiamo dire che Ivan Ivanovich godesse dello stesso trattamento di un Sergej Eisenstein?
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andrej
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Re: REGOLAMENTI

Messaggio da andrej »

Bravo Sven, davvero una domanda molto interessante!

Non sono molto informato sulla legislazione sovietica in materia. Nel quotidiano penso che la vita fosse molto difficile per chi era sospettato di omosessualita'. Nelle forze armate o nella vita di fabbrica, per le condizioni caratteristiche di scarsa intimità, penso fosse molto difficile nascondere, alla lunga, a commilitoni e colleghi la propria sessualità. Con tutte le conseguenze immaginabili a livello sociale e lavorativo.

Non è detto infatti che l'assenza, dai codici penali e militari, dello specifico reato di sodomia et similia significhi una reale tolleranza del fenomeno.

Per fare un esempio si può citare il caso italiano. Il Codice Penale per l'Esercito del 1869 (in vigore durante la Grande Guerra) prevede il reato di "Atti di libidine contro natura". Ne ho studiato alcuni casi che si concludono sempre (ad eccezione degli ufficiali, per i quali si nota un giudizio sempre benevolo) con una condanna socialmente infamante (oltre al carcere c'e la redazione della scheda penale e la rimozione dal grado) che marca indelebilmente il condannato.

Nel 1941, con il "fascistissimo" nuovo Codice Penale Militare il reato di omosessualita' sparisce. Benevolenza? Direi proprio di no: nelle Forze Armate ci sono molti modi per punire qualcuno, anche in assenza di reato. Mancando il reato, poi, non c'è l'obbligo del processo e questo risulta in una voce "criminale" in meno nelle statistiche ministeriali e l'assenza di pubblicità per un reato considerato infamante e lesivo dell'immagine delle Forze Armate.
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