per comodità e per non acumulare troppe foto i un solo topic dividerò i due campi in due differenti post.
Presentare questo reportage non è facile data l'intensità della visita e non lo farò personalmente, mi affido ai fatti storici riportati online.
Ubicazione e storia
Il complesso concentrazionario di Auschwitz è costituito dai Lager principali di: Auschwitz 1, Auschwitz 2 – Birkenau, Auschwitz 3 – Monowice, installati in tempi diversi.
I campi dipendenti dal complesso di Auschwitz sono 50. Nel complesso di Auschwitz sono state immatricolate circa 405.000 persone, di cui 132.000 donne. Molte migliaia di altri deportati non furono immatricolati, quindi è molto difficile conoscere il numero reale delle persone qui deportate, tra le quali vi furono anche migliaia di bambini. La cifra dei morti oscilla fra 1.000.000 ed un 1.500.000 circa. Il Lager di Auschwitz 1 è stato istituito nell’aprile del 1940 ed è stato liberato il 27 gennaio 1945 dall’esercito
dell’Armata Rossa. Dopo l’occupazione della Polonia avvenuta nel settembre del 1939, alla fine di aprile del 1940 i nazisti trasformarono in Lager gli edifici opportunamente ristrutturati dell’ex caserma asburgica di Oswiecim (Auschwitz in tedesco), centro polacco sito 60 km a sud-ovest di Cracovia, nella regione della Alta Slesia, annessa al Terzo Reich.
Nell’arco degli anni di funzionamento del Lager molteplici sono stati gli interventi di ampliamento della struttura e le modifiche nell’utilizzo schiavistico dei deportati: ampliamento del campo, bonifica e costruzione dei Lager, sfruttamento agricolo del territorio, allevamenti di animali, lavoro nelle cave, nelle miniere, nelle officine, nell’industria chimica e bellica.
Qui furono avviate le procedure per la gassazione di massa attraverso lo Zyklon B e a partire dal 1943 iniziarono diversi esperimenti pseudo scientifici di sterilizzazione, fecondazione artificiale e di tipo farmacologico eseguiti su deportate e deportati utilizzati come cavie.
Il complesso dei campi di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, svolse un ruolo fondamentale nel progetto di "soluzione finale della questione ebraica" – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei (nel campo, tuttavia, trovarono la morte anche molte altre categorie di internati) – divenendo rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell'immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di "fabbrica della morte", realizzato nel cuore dell'Europa orientale del XX secolo.
Nel 1947 il parlamento polacco deliberò la creazione di un memoriale-museo che comprese l'area di Auschwitz I e Auschwitz II. Nel 1979 il sito venne dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. La denominazione iniziale Auschwitz Concentration Camp verrà ufficialmente cambiata in Auschwitz Birkenau - German Nazi Concentration and Extermination Camp (1940-1945) nel 2007, su richiesta della Polonia.
Facevano parte del complesso tre campi principali e 45 sottocampi. L'area di interesse del campo (Interessengebiet), con sempre nuove espropriazioni forzate e demolizioni delle proprietà degli abitanti residenti, arrivò a ricoprire, dal dicembre 1941, la superficie complessiva di circa 40 chilometri quadrati. All'interno di questa superficie avevano sede anche alcune aziende modello, agricole e di allevamento, volute personalmente da Hitler, nelle quali i deportati venivano sfruttati come schiavi.
Auschwitz I
Era un Konzentrationslager (campo di concentramento). Fu reso operativo dal 14 giugno 1940, ed era centro amministrativo dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi costantemente in questo campo fluttuò tra le 15 000 e le oltre 20 000 unità. Qui furono uccise, nella camera a gas ricavata nell'obitorio del crematorio 1, o morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici, circa 70 000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nei sotterranei del Block 11 di Auschwitz, la prigione del campo, il 3 settembre 1941 venne sperimentato per la prima volta dal vicecomandante del campo Karl Fritzsch, per l'uccisione di 850 prigionieri, il gas Zyklon B, normalmente usato come antiparassitario, poi impiegato su vasta scala per il genocidio ebraico.
La funzione di Auschwitz
Auschwitz, che servì come centro amministrativo per l'intero complesso, fu fondato il 20 maggio 1940 convertendo delle vecchie caserme dell'esercito polacco in un campo di concentramento e campo di lavoro. Un gruppo di 728 prigionieri politici polacchi provenienti da Tarnów furono i primi deportati ad Auschwitz il 14 giugno 1940 e lavorarono come manovali al riadattamento delle caserme, danneggiate dai bombardamenti e alla costruzione delle recinzioni perimetrali.
Inizialmente gli internati furono intellettuali e membri della resistenza polacca; più tardi vi furono deportati anche prigionieri di guerra sovietici, criminali comuni tedeschi, prigionieri politici ed "elementi asociali" come mendicanti, prostitute, omosessuali, testimoni di Geova ed ebrei. Normalmente vi erano detenute dalle 13.000 alle 16.000 persone ma nel 1942 si raggiunse la cifra di 20.000 detenuti.
Sopra il cancello di ingresso si trovava la cinica scritta Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi). Sembra che la scritta fosse stata ideata dall'SS-Sturmbannführer Rudolf Höss, primo comandante responsabile del campo e sembra anche che il fabbro che costruì la scritta, un dissidente politico polacco di nome Jan Liwackz, detenuto con numero di matricola 1010, l'avesse fatta saldando la lettera "B" al contrario come segno di protesta, in quanto conscio di quale sarebbe stata la vera funzione del campo di Auschwitz; questo gesto gli sarebbe potuto costare la vita. A tal proposito, sembra che lo stesso fabbro, sopravvissuto all'Olocausto, quando il campo fu liberato dall'Armata Rossa, chiese di riavere l'insegna in quanto, essendo stata realizzata da lui, "gli apparteneva", cosa che non avvenne dato che, ormai, la scritta apparteneva alla storia. I prigionieri che lasciavano il campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto questo cancello, accompagnati dal suono di marce marziali eseguite da un'orchestra di deportati appositamente costituita. Contrariamente a quanto rappresentato in alcuni film, la maggior parte dei prigionieri ebrei non era detenuta nel campo di Auschwitz e quindi non passava per questo cancello.
Le SS selezionarono alcuni prigionieri, spesso criminali comuni di origine tedesca o ariana (e quindi appartenenti alla "razza superiore"), come supervisori per gli altri detenuti. Tali supervisori, chiamati Kapo, si macchiarono, nella maggior parte dei casi, di orrendi crimini abusando del proprio potere e divenendo così complici dei propri carnefici.
Gli internati vivevano in baracche chiamate Block dotate di letti a castello a tre piani di tipo militare; le condizioni di sovraffollamento delle baracche, spesso utilizzate al doppio della capienza massima, costringevano i prigionieri a dividere un pagliericcio in due o più favorendo la trasmissione di parassiti e germi, che aumentavano le già elevate possibilità di infezioni e malattie.
Gli ebrei, nella scala sociale del campo, erano all'ultimo posto e ricevevano il peggior trattamento. Tutti gli internati avevano l'obbligo di lavorare (quelli inabili al lavoro venivano invece uccisi subito, appena arrivati nel campo); gli orari variavano a seconda delle stagioni ma si assestavano su di una media di 10-11 ore di lavoro giornaliero. Una domenica ogni due, tranne per chi lavorava presso aziende belliche che funzionavano a ciclo continuo, era considerata giorno festivo e dedita ai lavori di pulizia e manutenzione del campo e all'igiene personale dei detenuti. Le disumane condizioni di lavoro, le scarse razioni di cibo e le condizioni igieniche pressoché inesistenti portavano rapidamente i detenuti alla morte.
FONTE WIKIPEDIA
Il biglietto bisogna necessariamente acquistarlo alcune settimane prima della visita
Questo era l’accesso alla zona del Lager dove si trovavano i blocchi dei deportati.
Il famoso ingresso del campo dove è visibile una copia della scritta " ARBEIT MACHT FREI " dal tedesco: 'Il lavoro rende liberi'
era il motto posto all'ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.
La frase è tratta dal titolo di un romanzo del 1872 dello scrittore tedesco Lorenz Diefenbach, e venne usata per la prima volta a Dachau, nel 1933,
Flossenbürg, Gross-Rosen, Sachsenhausen, e al ghetto-campo di Terezin. Si tratta di un messaggio “rieducativo”, simile ad altre scritte
che comparivano in diversi edifici dei Lager; al contempo il motto contiene un aspetto paradossale, poiché il
lavoro forzato dei deportati nei campi di concentramento è in pieno contrasto con il concetto di lavoro che
realizza e libera l’uomo.Da questa postazione si ha modo di osservare il complesso sistema di controllo della zona dei deportati,
delimitata da doppio reticolato elettrificato con camminamento di ronda, torrette di guardia e su alcuni lati
muro di recinzione. Poche guardie riuscivano a controllare le migliaia di deportati presenti quotidianamente nel Lager.
6 Blocco 5: sezione “Material proofs of crimes” (Prove materiali dei crimini)
Gli oggetti qui esposti sono una parte di quelli sottratti ai deportati al momento del loro ingresso nel
complesso concentrazionario di Auschwitz, durante la procedura della spoliazione.
Oltre a rimanere nudi, la spoliazione comportava infatti di lasciare tutto quanto si aveva con sé al momento dell’ingresso al Lager.
Attraverso i materiali esposti si possono individuare alcune tipologie di oggetti sottratti ai deportati: lucidi da
scarpe, spazzole spazzolini e pennelli, contenitori per cibi, calzature, protesi ortopediche, occhiali, valigie.
Anche i bambini venivano sottoposti a questa procedura, come si rileva dalla presenza di vestiti e calzature di infanti.
continua..