Tränenpalast
Inviato: dom ago 24, 2014 1:37 pm
Tra i due/tre musei "a tema" visitati a Berlino la scorsa settimana (non potevo esagerare, rischiavo la rivolta familiar di moglie e figlio quattordicenne...
) mi ha molto colpito la visita alla stazione della S-Bahn di Friedrichstrasse .
Questa era l’ultima stazione prima del confine verso Berlino Ovest, passando dall’est all’ovest.
Dall’agosto 1961 lo sbarramento del confine trasformò questa stazione di transito in un passaggio di confine per viaggiatori da tutte e due le parti della città. Il padiglione per il disbrigo delle formalità di confine è tuttora conservato. A causa degli innumerevoli distacchi che hanno dovuto vivere qui le persone fino al 1989, oltre ai trauma causati dalla mostruosa burocrazia imposta dal regime, che a volte sfociava anche in arbitrari rifiuti di autorizzazioni e confische di materiale importato o esportato, questo padiglione si chiama "Il Palazzo delle Lacrime".
Dalla metà degli anni Novanta la stazione Friedrichstrasse è stata completamente ristrutturata. L’allora padiglione per i viaggiatori da e per Berlino Ovest si trovava a nord della linea ferroviaria e era collegato alla stazione con un sottopassaggio. Con la sua facciata sostanzialmente immutata costituisce la testimonianza più importante che ricorda l’ex passaggio di confine. Oggi nel "Palazzo delle lacrime" hanno luogo manifestazioni e spettacoli.
La Fondazione Casa della Storia della Repubblica Federale Tedesca ha allestito una mostra permanente nel Tränenpalast (Palazzo delle Lacrime), vincolato dalla protezione dei monumenti. La mostra, allestita sulla base della concezione dei memoriali della Federazione, riguarda “La divisione e il confine nella vita quotidiana dei tedeschi”. In questo modo sorge un luogo del ricordo adeguato al valore che possiede il Palazzo delle Lacrime nella coscienza dei tedeschi.
Devo dire che, immedesimandosi nelle persone che tentavano disperatamente di andare "di là" anche solo per una breve visita a parenti o amici, così come per viaggi senza ritorno, mi veniva la pelle d'oca....
L'apparato dello Stato, attraverso inflessibili custodi in divisa (nelle ricostruzioni delle stanze sono presenti unoformi delle Grenztruppen e degli uffici della Zoll (Dogana) mostrava la sua faccia più truce per impedire che i semplici cittadini godessero della libertà che oggi, a noi, sembra così naturale...
Il palazzo dall'esterno, appariva così anche 30 anni fa: trasparente, luminoso, invitante...
Ma, una volta entrato, dovevi passare dei controlli ferrei, dai documenti agli effetti personali...
Questa era l’ultima stazione prima del confine verso Berlino Ovest, passando dall’est all’ovest.
Dall’agosto 1961 lo sbarramento del confine trasformò questa stazione di transito in un passaggio di confine per viaggiatori da tutte e due le parti della città. Il padiglione per il disbrigo delle formalità di confine è tuttora conservato. A causa degli innumerevoli distacchi che hanno dovuto vivere qui le persone fino al 1989, oltre ai trauma causati dalla mostruosa burocrazia imposta dal regime, che a volte sfociava anche in arbitrari rifiuti di autorizzazioni e confische di materiale importato o esportato, questo padiglione si chiama "Il Palazzo delle Lacrime".
Dalla metà degli anni Novanta la stazione Friedrichstrasse è stata completamente ristrutturata. L’allora padiglione per i viaggiatori da e per Berlino Ovest si trovava a nord della linea ferroviaria e era collegato alla stazione con un sottopassaggio. Con la sua facciata sostanzialmente immutata costituisce la testimonianza più importante che ricorda l’ex passaggio di confine. Oggi nel "Palazzo delle lacrime" hanno luogo manifestazioni e spettacoli.
La Fondazione Casa della Storia della Repubblica Federale Tedesca ha allestito una mostra permanente nel Tränenpalast (Palazzo delle Lacrime), vincolato dalla protezione dei monumenti. La mostra, allestita sulla base della concezione dei memoriali della Federazione, riguarda “La divisione e il confine nella vita quotidiana dei tedeschi”. In questo modo sorge un luogo del ricordo adeguato al valore che possiede il Palazzo delle Lacrime nella coscienza dei tedeschi.
Devo dire che, immedesimandosi nelle persone che tentavano disperatamente di andare "di là" anche solo per una breve visita a parenti o amici, così come per viaggi senza ritorno, mi veniva la pelle d'oca....
L'apparato dello Stato, attraverso inflessibili custodi in divisa (nelle ricostruzioni delle stanze sono presenti unoformi delle Grenztruppen e degli uffici della Zoll (Dogana) mostrava la sua faccia più truce per impedire che i semplici cittadini godessero della libertà che oggi, a noi, sembra così naturale...
Il palazzo dall'esterno, appariva così anche 30 anni fa: trasparente, luminoso, invitante...
Ma, una volta entrato, dovevi passare dei controlli ferrei, dai documenti agli effetti personali...