SergioV ha scritto:Belle foto Marco
raccontaci un po, dove sei stato?

Dunque, racconto questa emozionante storia cercando di non oltrepassare i paletti del regolamento del forum.
Ho partecipato ad una carovana (internazionale) organizzata dalla Banda Bassotti, gruppo ska-punk storico dal forte connotato politico, amici miei da circa trent'anni. La carovana aveva l'intento di portare aiuti e solidarieta' alle popolazioni cosiddette filo-russe del Donbass, il tutto senza nessun aiuto da parte di partiti o istituzioni, almeno per quanto riguarda l'italia. Una cosa organizzata dal basso in tutto e per tutto. Siamo partiti il 25 settembre per Mosca dove la Banda ha suonato la sera stessa, il giorno dopo con un bus che ci ha accompagnato per tutto il viaggio siamo partiti per sud (piu' di mille kilometri) insieme agli aiuti organizzati da Partito Comunista della Federazione Russa. A tula c'e' stata una prima tappa accolti dalla gente, una cosa da pelle d'oca, la Banda che suonava pezzi acustici e le signore anziane che cantavano inni patriottici. Siccome il concerto a Rostov sul don era saltato per minacce agli organizzatori russi siamo andati diretti verso il confine con l'ucraina, li' ci siamo fermati e sistemati in una sorta di colonia per giovani sovietici nella campagna della Donetzk Russa con l'intento di superare il confine ed entrare nelle repubbliche popolari separatiste per dare gli aiuti e per i concerti. Il problema e' stato che pochi giorni prima ci sono stati gli accordi di Minsk che ristabilivano il controllo dei confini da parte delle guardie di frontiera (fino a poco prima, nelle parti di frontiera controllate dai miliziani si faceva avanti e indietro a piacimento) e Mosca non voleva noie, ce lo ha detto chiaro e tondo un alto ufficiale delle guardie frontiera che sapevano gia' tutto, per cui non ci hanno fatto passare. Siamo rimasti tre giorni alloggiati nella colonia, accompagnati e accuditi da membri del PCFR, ma la situazione non si e' sbloccata. Si e' optato qui per un concerto improvvisato e riuscito alla grande nel piazzale antistante la casa della cultura della Donetzk Russa dove abbiamo avuto un incontro con un generale della milizia, credo di Lugansk, dopo il concerto a cui ha assistito la gente del posto stupita e contenta siamo tornati agli alloggi e li' la sera stessa, che era poi l'ultima visto che il primo ottobre avevamo l'aereo da mosca per il ritorno, abbiamo avuto la visita dei miliziani stessi. Quelli che stanno al fronte, a cui abbiamo consegnato i nostri aiuti ed il denaro raccolto. Una serata che ha segnato la mia vita fra canti e fiumi di vodka con persone povere ma ben decise a difendere la propria identita', la propria terra, la propria famiglia. Vi dico solo che il giorno in cui la Banda doveva suonare a Donetzk ucraina, l'esercito regolare di kiev bombardava l'aeroporto della citta' stessa, altro che tregua.
E visto che ci sono allego un po' di foto (che non ho fatto io). Il ritorno verso Mosca altri 1000 kilometri di foresta e steppa.
Ora spero che qualcuno degli amministratori non mi tiri le orecchie.
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