Re: Ricerca soldato russo.
Inviato: mar giu 17, 2014 4:24 pm
Buona sera a tutti.
Il cap. Hovrin portava il nome di battaglia “Walter” ed è fuori di dubbio che fosse una vera e propria “primula rossa”.
Ciò è avvalorato dai seguenti elementi:
. la rocambolesca fuga dopo essere stato catturato da elementi della Muti e tradotto nella sede della Ge.sta.po di Padova,
. la buona conoscenza della lingua italiana (con inflessione balcanica) e anche del dialetto veneto,
. la dichiarazione fatta, ancorchè dopo la Liberazione, all’ospedale dove fu ricoverato, di essere un “addetto dell’Ambasciata Russa di Roma”!!!,
. l’affermazione di qualche suo compagno, secondo cui conosceva in via preventiva il luogo dove doveva appoggiare i partigiani,
che condurrebbero verso altre soluzioni. Sono, naturalmente, solo supposizioni che non presentano alcunché di concreto.
I suo compagni lo hanno sempre ricordato come un uomo scaltro e temibile, sospettoso nei riguardi di tutti, amante della solitudine, esperto di armi da guerra, tecniche di combattimento e sabotaggio.
Per quanto riguarda, invece, i due ufficiali trovati tempo fa da Marco nella sua ricerca, non sono stati presi in considerazione perché: uno combatteva a Berlino nel mese di aprile 1945 mentre la fisionomia dell’altro non combacia con quella del cap. Hovrin.
Il cap. Hovrin portava il nome di battaglia “Walter” ed è fuori di dubbio che fosse una vera e propria “primula rossa”.
Ciò è avvalorato dai seguenti elementi:
. la rocambolesca fuga dopo essere stato catturato da elementi della Muti e tradotto nella sede della Ge.sta.po di Padova,
. la buona conoscenza della lingua italiana (con inflessione balcanica) e anche del dialetto veneto,
. la dichiarazione fatta, ancorchè dopo la Liberazione, all’ospedale dove fu ricoverato, di essere un “addetto dell’Ambasciata Russa di Roma”!!!,
. l’affermazione di qualche suo compagno, secondo cui conosceva in via preventiva il luogo dove doveva appoggiare i partigiani,
che condurrebbero verso altre soluzioni. Sono, naturalmente, solo supposizioni che non presentano alcunché di concreto.
I suo compagni lo hanno sempre ricordato come un uomo scaltro e temibile, sospettoso nei riguardi di tutti, amante della solitudine, esperto di armi da guerra, tecniche di combattimento e sabotaggio.
Per quanto riguarda, invece, i due ufficiali trovati tempo fa da Marco nella sua ricerca, non sono stati presi in considerazione perché: uno combatteva a Berlino nel mese di aprile 1945 mentre la fisionomia dell’altro non combacia con quella del cap. Hovrin.