Tutti poi, sono in realtà tesi estremamente ben scritti e ben ricercati e spesso ci traggo citazioni interessanti per i miei studi.
Spero siano graditi!
Andiamo in ordine cronologico:
1) Constantile Pleshakov - "I silenzi di Stalin. I primi dieci tragici giorni dell'Operazione Barbarossa"; Corbaccio, 2005, 368 pg. Mi è piaciuto, anche se la questione della reazione di Stalin (quella immediata e quella successiva allo shock delle prime ore) e quella dell'effettiva strategia dell'Armata Rossa del 1941, pre e post invasione, è argomento tutt'ora molto dibattuto. Pleshakov propone una visione abbastanza standard riguardo Stalin: disastro tattico e strategico + rifiuto di accettare l'attacco Nazista nelle prime ore + collasso nervoso.
2) Harrison E. Salisbury - "900 giorni. L'epopea dell'assedio di Leningrado"; il Saggiatore, 2001, 605 pg. Un libro a mio avviso superbo, in tutto e per tutto. Non solo una storia militare, ma anche una descrizione "umana" e del lato civile dell'assedio. Non solo magistralmente scritto (l'ho letto inizialmente in italiano e in gran parte riletto in ignlese per le mie ricerche) e basato su una montagna di fonti (documenti del GKO, Politbuto, Partito e Armata Rossa; diari ed interviste; più una valanga di materiale secondario), ma anche, direi "interpretato" magistralmente, L'assedio di Leningrado è stata una delle più grandi tragedie umane di tutta la storia mondiale bellica e Salisbury riesce a trasmettere il pathos e l'atmosfera in maniera mirabile. Pare di sentire freddo mentre si legge del primo inverso, quando la città era stata accerchiata e la "strada della vita" non era ancora aperta; pare di sentire le granate che fischiano quando si legge delle milizie popolari che si sacrificano per fermare l'avanzata nazista; pare di vedere gli occhi degli ufficiali dell'Armata Rossa e di leggervi la determinazione a combattere fino all'ultima pallottola. Insomma, secondo me un libro stupendo.
3) Rodric Braithwaite - "Mosca 1941. La città contro le armate di Hitler. La più grande battaglia della storia"; Mondadori-Le Scie, 2008. 405 pg. Una precisissima storia militare della battaglia di Mosca. Un'ottima introduzione riguardo l'operazione Barbarossa e i disastri del'estate-autunno del 1941 e una descrizione minuziosa degli ingaggi militari intorno a Mosca, con delle pagine particolarmente mirabili sulle gesta dei "Pamfilovi" della 316a Divisione Fucilieri a Volokolamsk e sul mitico generale di cavalleria Lev Dovator.
4) Antony Beevor- "Stalingrado. La battaglia che segnò la svolta della seconda guerra mondiale"; BUR, 2000, 512pg. La più bella storia della battaglia di Stalingrado che ho letto. Precisa, ricca di dettagli ed incredibilmente intensa. Non descrive solo momento per momento l'intera battaglia, l'accerchiamento della 6a Armata di Paulus ed il suo annientamento, ma rivela anche al lettore degli eventi di per se uno potrebbe dire "insignificanti", ma in realtà di grande interessere per rendere più viva e comprensibile la realtà della battaglia. Per sempio abbiamo il commissario di un reggimento di artiglieria leggera che radiotrasmette al comando "Cannoni distrutti. Batteria circondata. Combattiam e non ci arrendiamo. I nostri migliori saluti a tutti"; poi lui e i suoi uomini riescono a rompere l'accerchiamento e a ricreare una posizione che contribuisce in maniera fondamentale a ristabilire la linea (e il commissario Babaenko venne insignito del titolo di Eroe) [pg 219]. Questo solo per tentarvi..nonsvelo tanti degli altri meravigliosi aneddoti per non rovinarvi la lettura!
5) Antony Beevor - "Berlino 1945. La caduta"; BUR, 2008, 510pg. Nuovamente Beevor che scrive della battaglia di Berlino nella maniera mirabile con la quale ha descritto quella di Stalingrado. Nuovamente una storia militare perfetta e tanti dettagli incredibili.
6) Georgi Zhukov (edited by Harrison E. Salisbury) - "Marshal Zhukov's greatest battles"; Macdonald, 1969, 304pg. E per finire perché non leggere comodamente tradotti in inglese gli articoli del Maresciallo Zhukov, contenuti nelle edizioni del Voyenno-Istorisheskii Zhurnal ed in Stalingradskaya Epopeya? Nel libro troviamo la versione di Zhukov delle battaglie di Mosca, Stalingrado, Kursk e Berlino. Manca purtroppo una descrizione effettiva del suo ruolo a Leningrado, quando a furia di incessanti contrattacchi costrinse i nazisti ad arrestare l'offensiva e a trincerarsi. Il testo è naturalmente "scritto da Zhukov-perZhukov". La sua gloria fu impunemente negata e diminuita da Stalin nel dopo-guerra ed infine anche Khrushchev lo fece fuori politicamente, per ragioni politiche (dopo che proprio Zhukov l'aveva salvato da Malenkov e Molotov). Quindi è un libro volto a presentare una versione, quasi interamente "positiva" del suo ruolo in guerra. La disastrosa "operazione marte" e il suo pasticcio sulle alture di Seelow non sono nominati, come il suo essere arrivato secondo, dopo Rokossovsky a sfondare all'inizio dell'"operazione Bagration". Ad ogni modo, le integrazioni storiche in nota del buon Salisbury rimediano in parte e il libro rimane comunque un documento mirabile ed estremamente informativo.
E poi, insomma, l'ha pur sempre scritto Zhukov!!
Come sempre, mi farebbe molto piacere leggere i vostri commenti riguardo a questi libri - e sapere cosa ne pensate se li avete già letti